World
Wide Asia: Wang GongXin
(Cina | China)
Kara Oke (2000)
4 min.
“Kara Oke” è il primo lavoro in cui Wang ha utilizzato
il montaggio digitale. Sui denti di un’enorme bocca uomini
in miniatura cantano allegramente con il microfono. Lo strano suono
che ne deriva non cessa neppure quando le grandi labbra si chiudono.
Questa nuova forma di entertainment, tutta asiatica, sembra così
radicata nel corpo del protagonista da non poter essere più
allontanata dalle nostre vite.
“Kara Oke” is Wang’s first computer edited video
work. It shows an over sized mouth where on each tooth a different
person is singing happily with a microphone. The strange nonsense
sound doesn’t even stop when the big lips close. It looks
like as if this all-Asian type of new amusement play will never
leave us any more, integrated as it is into the body of the protagonist.
The Face (1999)
3 min.
In “The Face” l’artista utilizza la tecnica del
morphing, spesso usata in maniera superficiale nella media arte
della seconda metà degli anni Novanta. La persona realisticamente
ritratta nel video respira pesantemente, sorride e scoppia in una
improvvisa risata. Tornato serio, il volto inizia a cambiare, alternando
ad ogni respiro un aspetto realistico e uno ‘simbolico’,
il negativo dello stesso volto, come se il cammino verso la morte
fosse evidente nell’atto stesso di respirare. Un’altra
risata interrompe il processo, e il volto si trasforma in un pallido
e palpitante oceano. Il video tratta un tema esistenziale, affrontato
con un sentimento di profonda compassione umana.
“The Face” was made with the aid of computer morphing,
a technique which unfortunately was often used in a weak manner
in media art in the second half of the nineties. The realistic portrait,
which audibly breathes deeply, switches from a laugh to a burst
of laughter. After first looking serious again the face starts changing
with each inhalation and exhalation from realistic to a negative
blue screen as though dying is tangibly present with each breath.
Once again, at the end of this running tape, there is laughter before
the face transforms into a bleak, breathing sea. A clear concept
with deep human compassion, as is also expressed in the images of
his latest, yet unfinished production, the installation ‘Cleanness’.
Fly (2000)
4 min.
Un uomo cerca di acchiappare una mosca. Molte altre mosche arrivano.
L’uomo uccide le mosche sulla sua faccia e la sua faccia appare
composta di mosche.
A man tries to grab a fly and then more flies come. The man is killing
the flies on his face and then his face is transformed into a mask
of flies.
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