MINNETTE VÁRI
WANG GONGXIN
S. DíAZ MORALES
QUIRYNEN LAMBRECHTS MISSOTTEN
MARTIJN VELDHOEN

ÉDER SANTOS

LUIGI RIZZO

The Man with the Bag (Argentina - Olanda | Argentina - The Netherlands, 2004) 39 min.

Un uomo corre disperato nel desolato paesaggio della Patagonia, trasportando in un sacco tutto ciò che ha. L’uomo continua ad inciampare nei sassi e nella corsa perde gli oggetti che trasporta nel suo bagaglio. Scappa dalle sue paure, dai suoni alle sue spalle, dal vento, dai cani inferociti. Supera barriere e va sempre avanti nella stessa direzione. Questa semplice storia contiene, metaforicamente, l’essenza dell’esistenza umana. Ogni azione, ogni oggetto rappresentato nel video è una metafora e si presta a molteplici interpretazioni. Lo spettatore si trova tra l’uomo e la sua ansia, trasportato ‘dentro’ gli avvenimenti. Questa sensazione di coinvolgimento è accentuata dallo ‘split screen’, dalla linea che divide l’immagine in due metà non sempre combacianti che ricreano le diverse percezioni dell’uomo. Anche l’audio, che proviene da quattro direzioni, contribuisce a creare un effetto immersivo. Il suono del vento della Patagonia, regione dove l’artista è nato e dove è stato girato il video, ha nell’opera lo stesso ruolo del paesaggio, a cui è inscindibilmente legato. Il soffio del vento si alterna con la musica di Simeon ten Holt, che si ripete circolarmente, dando forza all’immagine desolata del paesaggio, anch’esso sempre identico, ed esasperando le situazioni e la figura del protagonista. Chi guarda potrebbe essere uno degli inseguitori, o lui stesso un perseguitato… Cosa c’è dietro quello spazio nascosto, svanito tra i due schermi? L’’uomo con la valigia’ lascia dietro di sé i resti del mondo civilizzato, gli oggetti contenuti nel bagaglio, e corre nel paesaggio selvaggio, smarrita la strada conosciuta.

A man is running head over heels across a rundown football field and flees into the barren landscape of Patagonia. Washes of piano music roll in, while the ‘The man with the bag’ leaves the remains of the civilized world behind, a pack of dogs, judging by the sound of their barking, hot on his heels. Chased by the wind and unseen assailants he leaves the beaten track and makes for open country. The theme of the Man with the Bag is very simple when you define and see it as an existentialistic story. A man walking a path on a deserted and open space landscape. Carrying a bag, all his belongings. Stumbling again and again with a same obstacle, a stone. Running from his own fears, from a never materialized sound. Crossing limits, going always on a same direction. From that notion you can relate and bring the signification of actions, subjects and objects of the movie into multiple relations. This is because the elements of the movie are general metaphors of the bases of our existence. The wind in this specific movie plays the same roll as the landscape. One will always come with the other. The repetitive cycle of the music engages the desolated image of the space, it gives the repetitiveness that physically the view of this land has. As well reinforces the emotions of the character and the situations. | www.wwvf.nl (2004)


S. DíAZ MORALES